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Valerio Picariello

 

LA PITTURA DI VALERIO PICARIELLO

Quotidiana vitale contemporaneità    

 Architetture urbane appena accennate, tracciate da una scrittura nervosa, densa e materica, spesso fosca, fanno da sfondo a strade attraversate da figure irrequiete di notevole efficacia espressiva, che solcando la trama cromatica si dissolvono e si mescolano in uno spazio armonicamente bilanciato, alimentando una forte idea di movimento. Visibile movimento, suggerito da macchie di colore  sapientemente sovrapposte e disordinate, che trasmettono con forte intensità emotiva la vitalità, l’ansia, il disordine mentale e fisico, la necessità di spazio e di aria, di vita e di sopravvivenza nelle città.

     Non avvertiamo però angoscia nelle folle di Picariello, c’è la realtà della vita quotidiana, la spesa, la passeggiata con il cane, la corsa verso l’ufficio, la chiacchierata nell’incontro casuale, l’approccio amoroso, gli affari, la sosta al bar.

     Tutto questo  percepito non attraverso la lettura visiva delle immagini, ma immaginato con gli occhi della mente in un processo di molteplici sensazioni, elaborate guardando le forme, i segni, gli spazi e le ombre di queste opere.

     Valerio Picariello in questi affreschi metropolitani rafforza il grado di astrazione della sua pittura, con l’amalgama cromatico affannoso, con le figure ed i volti mai definiti, specialmente quelli maschili. E’ un maestro di ombre, di anime fluttuanti smaterializzate da ogni fisicità.

     Fisicità invece sempre presente quando soggetto delle sue composizioni sono le donne, mai abbozzate o dipinte in maniera corriva, ma rese con fluida pennellata e con solida materialità, caratterizzata da un pastoso colorismo e un morbido risalto delle forme.

     La necessità di questa maggiore definizione della figura femminile nasce infatti dall’esigenza di comunicare una più marcata carnalità; svestite o discinte, con i corpi abbondanti ed i morbidi glutei, rilassate e tranquille nella loro gestualità, queste donne le avvertiamo non distanti e irraggiungibili, ma discretamente disponibili e gioiosamente sensuali.

     Accanto ad esse spesso avvertiamo la presenza maschile, in un’ ombra riflessa dallo specchio, o di spalle sfumata,o appena percettibile confusa nello sfondo, particolare emblematico di un mal celato voyeurismo autobiografico.

     Più delicati e fantasiosi sono invece i nudi femminili, di sottile ed intrigante fascino, realizzati ad acquerello o tempera, che Picariello da sempre dipinge con buona maestria stilistica, alternando a delicati monocolori sepiati costruiti sui contrasti di luce, luminose composizioni dalle sfumate e delicate policromie.

     Valerio Picariello è nato a Bologna nel 1948, ha fatto studi classici ed ha frequentato l’Accademia d’Arte.

     Dipinge ad acquerello da quaranta anni, con alterne fortune come succede spesso nella vita, conosciuto e apprezzato in questa tecnica artistica fin dagli anni settanta da collezionisti e galleristi.

     Nelle composizioni ad olio, iniziate da circa un decennio, accanto alle scene di vita cittadina ed ai nudi femminili di cui abbiamo già scritto, interessanti e quasi espressionistiche sono le raffigurazioni di interni, affollate caotiche e convulse, rese con vibranti contrasti cromatici, dominate da una vertigine dì varie tonalità del rosso, arancio e viola; camerini di teatro con ballerine, bar con avventori, osterie con giocatori di carte e bevitori.

     In esse una cromia pesante e presente altera i volti delle figure macerandoli, quasi dissolvendoli, accentuandone il vigore espressivo, pur con una semplificazione delle forme. In queste opere i personaggi appena abbozzati e porzioni di supporto non dipinte, ne suggeriscono una esecuzione veloce e intuitiva, a vantaggio di un impianto pittorico equilibrato in cui le linee compositive nascono dall’incontro dei vari campi di colore.

     Artista completo e interessante Picariello si è cimentato negli anni passati anche in piccole composizioni scultoree ed affreschi.

Gian Carlo Sbardella

 

 

 

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