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Le opere presentate in questo sito sono tutte uniche, originali e certificate;  i dipinti sono divisi per autore, tecnica di esecuzione (olio, acquarello, tempera ecc.) e supporto (tela, legno, cartone telato, cartone, carta); vengono specificate le dimensioni e l'eventuale fornitura di cornice.

Acquistare direttamente dal collezionista dipinti selezionati negli anni è certamente la migliore forma di investimento, inoltre val la pena di ricordare che le opere d'arte non si svalutano mai, anzi sono beni con valori  in continua ascesa che, nel frattempo, soddisfano l'occhio ed arredano le nostre case.

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ELENCO DEGLI ARTISTI:

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  Valerio Picariello

  Nasce a Bologna nel 1948, vive e lavora a Casalecchio di Reno, ha fatto studi classici ed ha frequentato l’accademia d’arte.

  La sua attività artistica inizia come acquerellista nei primi anni settanta, espone in gallerie di Bologna, Brescia, Milano e partecipa con i suoi lavori a mostre collettive con affermati artisti italiani e stranieri(nel 1986 a Bologna per DimensioneArte con Gottuso, Cantatore, Gentilini, Sassu, Chagall, De Chirico, Mirò.Sempre a  Bologna nel 1986 per Artespaziodieci con Ungania,Bignami,Engel, Speroni. Nel 1987 per DimensioneArte con opere di Salvator Dalì e Nkde Amedokpo), sempre positivamente recensito per la “freschezza aurorale”e per la luminosa trasparente stesura della gamma cromatica delle sue opere.

  L’ultima mostra è del 1998 per la galleria Castiglione Arte di Bologna. Vicende personali lo allontanano per alcuni anni dalla pittura e dal mercato dell’arte. Riprende i pennelli dopo il duemila e  accantonando anche se non completamente l’acquerello,tecnica per la quale ha un raro talento, si immerge in una pittura ad olio vibrante di colore, densa e intensa, impregnata di luce e affollata di figure e di “ombre”, diretta e riconoscibile derivazione della precedente pratica illustrativa riproposta e metabolizzata con più forte efficacia espressiva.

  Dagli inizi del 2006 Valerio Picariello inizia una reinterpretazione della Passione di Cristo; si ispira per la costruzione scenica a dipinti dei passati secoli, ma trasforma e trasfigura quelle immagini, immobilizzate nell’azione e pietistiche nelle espressioni e nei gesti, in un turbine di drammatiche vigorose figure vive ed agenti animate da malvagie pulsioni o, come in Gesù e la Vergine, dolenti e umane consapevolmente rassegnate al disegno Divino.

  Protagonisti di questa sua poetica pittorica sono il cromatismo irreale, con il cupo azzurro atmosferico e la percezione, angosciante ed ossessiva, del dramma che “deve” compiersi.

  In queste opere, compresse da una moltitudine di personaggi esageratamente semplificati nelle forme e deformati nei disfatti visi e nelle enfatiche torsioni dei  corpi, contrapposti alla composta sofferenza del Nazareno e al raccolto dolore di Maria, esplode una espressionistica pittura corporea, inquietante e convulsa, di dolente amaro misticismo, di immediato impatto figurativo, di precisione esecutiva sofferta e partecipata mai di lacrimevole maniera.

  Gian Carlo Sbardella

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LAMBERTO DE ANGELIS

Nasce nel 1942 a Roma, vive e lavora a Palestrina.

Nella Roma degli anni 60-70 è un noto cartellonista cinematografico e pubblicitario televisivo, scultore e pittore, anche di grandi tele per chiese ed enti; scolpisce il legno, progetta e realizza lavori di architetture ed arredi d’interni. In questo periodo la sua poetica espressiva non è un accodarsi ansioso alle varie avanguardie, per privilegiare forme estetiche non tradizionali, ma è un tradurre le forti emozioni artistiche in suadenti sintesi compositive, sostanzialmente figurative.

Negli anni successivi i suoi lavori si evolvono verso una progressiva astrazione, caratterizzata da una semplificazione ed essenzialità formale, particolarmente nelle opere dove è presente la figura umana. Questo è per l’artista un periodo di particolare intensità creativa e di notevoli soddisfazioni personali, tele e sculture sono apprezzate ed acquistate da galleristi e collezionisti e non sono poche le mostre personali e le collettive alle quali partecipa nella Capitale e in varie città d’Italia.

Dagli anni 80 Lamberto De Angelis si ritira a Palestrina (Roma), dedicandosi e vivendo della sua arte, proseguendo e intensificando le sue esperienze estetiche, in una continua solitaria ricerca di sempre nuove forme espressive.

Nel decennio antecedente il 2000 la sintassi pittorica dell’artista approda a un personalissimo stile: divide lo spazio delle sue tele in ampie campiture di colore, inserisce, applica, sovrappone sottili sezioni di carta imbevute di sfumate trasparenti cromie in una ordinata tonale sinossi visiva, che non nega le forme, ma filtrate le metabolizza attraverso un rigoroso processo mentale e le ripropone in raffinate suggestive variazioni cromatiche.

Dopo il 2000 i brillanti effetti di luce dei suoi colori primari si stemperano in luminosi neri, squarciati da chiari lampi di colore e da profonde oscure geometrie; emblematiche testimonianze del veloce attraversamento di una pur lunga ed appagante fase artistica verso un maturo linguaggio informale, dove, come scrive Massimo Di Nunzio nella recenzione di una mostra del De Angelis nel 2007 " l’espressione "informale" non sta ad indicare un’arte priva di forma o quanto meno astratta, ma al contrario, sciolta dalla banalità didascalica di una rappresentazione inautentica, individua invece sguardi, territori,architetture, passioni, suggestioni, lingue di un’umanità che, per il suo tramite, intuisce ormai l’urgenza del significare se stessa."

Gian Carlo Sbardella

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Carla Righi

Vive e lavora a Castel d’ Aiano(BO), giovane donna e madre, quasi sempre impegnata a risolvere i mille problemi di una sempre più complicata quotidianeità. Negli intervalli del “quasi sempre” Carla plasma la creta in un laboratorio-rifugio attiguo alla casa, con il  forno, le argille, i colori, il verde del bosco e il silenzioso rumore della montagna.

Dall’inerte prigione della materia libera figure e volti che stupiscono per il singolare rigore formale, per la misura e l’equilibrio compositivo, per il plasticismo irrequieto e vibratile.             

Nelle sue opere, dall’erotismo discreto dei” nudi femminili” alla vivacità barocca delle dolcissime serene ”maternità”, si disvela nel linguaggio libero e disinvolto l’estrosità di una buona plasticatrice.

Per vari anni a “bottega” presso un noto scultore, la Righi curiosa e attenta allieva, ha assimilato e sviluppato una buona tecnica nella creazione di bassorilievi invetriati e terrecotte, potenziando con questo apprendistato la sua fervida fantasia creatrice e il suo notevole innato talento. Non ha mai frequentato la scuola d’arte né corsi di disegno anatomico.

La sua scultura non inquinata dalla scolasticità, ha la freschezza e la specificità di un’arte istintiva, colta e non primitiva, e come tale priva di quei riferimenti canonici che spesso conformizzano e mortificano “l’inventio”.                         

Carla non ha riferimenti stilistici se non lo studio e l’osservazione della realtà, traduce e trasferisce sulla creta le suggestioni, i sentimenti, l’umore e l’amore di attimi di vita, modellando con naturalezza e coinvolgendo con la vitalità dei suoi concitati lavori.

L’artista dà forma e vita anche ai molti personaggi del presepio, ed è per questo, con buon merito, conosciuta ed apprezzata. Le immagini delle sue composizioni sacre, pur rispettando l’iconografia tradizionale, si impongono per l’originalità interpretativa e per la virtuosistica esecuzione, declinata secondo un personalissimo timbro estetico.

Gian Carlo Sbardella

 

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